Qualità della vita a Firenze nel 2021

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Come di consueto a fine di ogni anno viene redatta la classifica che aggiorna la popolazione sulla qualità della vita nella propria provincia e nelle altre 110 province d’Italia.

La classifica viene stilata grazie ad un’indagine condotta dal Sole 24 Ore che ha individuato ben 12 indicatori (ricchezza e consumi, affari e lavoro, giustizia e sicurezza, demografia e società, ambiente e servizi, cultura e tempo libero) per rendere il più omogeneo possibile il calcolo tra le province. La città di Firenze si attesta all’11º posto migliorando la posizione dello scorso anno di ben 16 posizioni e questa la porta come la prima provincia toscana superando Siena che si attesta al 15º posto e Pisa che si attesta al 22º posto.

Il capoluogo toscano si attesta al 39º posto per quanto riguarda la categoria ricchezza e consumo perdendo ben 25 posizioni rispetto all’anno passato. Le voci che hanno pesato su questa categoria sono i canoni medi di locazione che hanno raggiunto dei prezzi molto alti in città e il ridotto spazio abitativo che si attesta a 61 mq per famiglia, uno dei più bassi tra le province d’Italia.

Per quanto riguarda la categoria affari e lavoro la città si attesta al 19º posto perdendo ben 13 posizioni rispetto al 2020, rimane in prima posizione per quanto riguarda l’utilizzo di applicazioni che migliorano sia gli enti pubblici sia gli enti privati, ma perde per la realizzazione di impianti elettrici fotovoltaici che ci vede tra gli ultimi posti della classifica.

Nella categoria giustizia e sicurezza la città si attesta al 95º posto, una posizione poco ambita ma che caratterizza tutte le grandi città d’Italia: l’indice di criminalità rimane molto alto (totale delitti denunciati ogni 100mila abitanti) e crescono soprattutto i furti in abitazione nella città. Nella categoria demografia e società Firenze si attesta al 12º posto grazie alla qualità della vita (sport, lavoro, divario retributivo) e al tasso di occupazione della popolazione.

Nelle ultime 4 categorie ambiente, servizi, cultura e tempo libero, la città di Firenze si attesta al 5º posto, grazie all’offerta culturale e al patrimonio museale che fanno del capoluogo toscano un’attrazione internazionale e che vede ogni anno aumentare il flusso di turisti (da non considerare gli anni 2020–2021 caratterizzati dalla pandemia).

Una città come Firenze dovrebbe sempre ambire alle posizioni più alte in classifica; la categoria decisamente da migliorare è la sicurezza che fa perdere molte posizione alla città, per il resto con qualche piccola miglioria la città potrebbe ambire alla prima posizione senza alcun togliere alle altre provincie.

Federico Brini

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Firenze in testa alla classifica delle città italiane più inquinate

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In numerose città europee l’inquinamento atmosferico è una questione annosa, rappresentando soprattutto un grave rischio per la salute. 

L’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) ha pubblicato – a giugno – una mappa visuale della qualità dell’aria nelle città europee, tramite la quale è possibile analizzare i relativi valori degli ultimi due anni nella propria città, per poi confrontarli con quelli di altre conurbazioni.

Dall’analisi di questa mappa è emerso come Firenze sia in testa alla classifica delle città italiane con maggiore concentrazione di diossido di azoto per metro cubo: è infatti risultata quella con i più alti livelli di smog sul territorio italiano. A tal proposito, il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha sostenuto che tale innalzamento sia probabilmente dovuto anche al fatto che, a causa dei lavori sull’A1, molto traffico si sia riversato sulla viabilità ordinaria, quindi anche sulla città stessa.

Inoltre, è da considerare che con la stagione estiva si vengono a creare delle reazioni chimiche tra ossidi di azoto e composti organici volatili, tali da dar vita ad ozono, perossiacetilnitrato e perossibenzoilnitrato, oltre ad altre sostanze a basse concentrazioni. Tale fenomeno, catalizzato dalla luce, produce smog fotochimico, caratterizzato da un colore giallo-arancio, altamente tossico per la salute di vegetali ed umani.

Proseguendo nell’analisi dei dati, emerge che nel biennio 2019-2020 le tre città europee più pulite, in termini di qualità dell’aria, sono state: Umea (Svezia), Tampere (Finlandia) e Funchal (Portogallo); mentre le tre più inquinate sono risultate essere: Nowy Sacz (Polonia), Cremona (Italia) e Slavonski Brod (Croazia). 

Più nello specifico, la mappa suddivide i livelli di qualità dell’aria in:

  • Buoni;
  • Mediocri; 
  • Scarsi;
  • Molto scarsi.

Delle 323 città incluse nella mappa, 127 di queste hanno registrato una qualità dell’aria classificata come buona, essendo al di sotto degli orientamenti sanitari per l’esposizione a lungo termine al particolato fine, come fissati dall’OMS (10 microgrammi per metro cubo d’aria).

Il particolato fine è, difatti, l’inquinante atmosferico che incide maggiormente sulla salute quando si parla di morti premature e malattie: in particolare, l’esposizione a lungo termine causa malattie cardiovascolari e respiratorie.

Basti pensare che, pur avendo assistito nell’ultimo decennio ad un netto miglioramento della qualità dell’aria in Europa, l’AEA ha stimato che nel 2018 l’esposizione al particolato fine ha causato circa 417.000 morti premature in 41 Paesi europei.    

In conclusione, lo scopo della mappa è quello di fornire informazioni cui i cittadini possano ricorrere per segnalare eventuali problemi alle autorità locali: ciò aiuterà a raggiungere gli obiettivi stabiliti dall’Unione Europea in materia di “Zero Pollution”.

Infatti, il 12 maggio 2021 la Commissione Europea ha adottato lo “Eu Action Plan Towards a Zero Pollution for Air, Water and Soil”: l’obiettivo, fissato al 2050, è quello di ridurre l’inquinamento di aria, acqua e suolo a livelli non nocivi per la salute e per gli ecosistemi naturali.

Lisa Pieroni