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Secondo gli obiettivi del piano nazionale integrato per l’energia elettrica (PNIEC) di dicembre 2019, entro il 2030 è previsto un incremento sostanziale degli investimenti nel trasporto elettrico, sia pubblico e sia privato. Nei prossimi 5-7 anni il numero di veicoli ad alimentazione elettrica sarà attorno ai 6 milioni, di cui 4 milioni saranno elettrici puri. Inoltre, il piano verte sull’implementazione di politiche “volte a conseguire l’elettrificazione dei trasporti”, ponendo delle restrizioni progressive alla circolazione di mezzi inquinanti.
Attualmente la mobilità elettrica nel nostro Paese rappresenta lo 0,2%, un dato certamente inferiore se si guarda il resto dell’Europa. Al primo posto della classifica del continente europeo troviamo la Norvegia con il 14,64%. Le nazioni quali: Inghilterra, Francia, Germania e Spagna, sono caratterizzate da percentuali che vanno rispettivamente dallo 0,99% per scendere ai livelli italiani dello 0,2%. (Report ottobre 2020, “Il futuro della mobilità elettrica: l’infrastruttura di ricarica in italia 2030”.)
Sempre secondo il report precedentemente citato, nonostante i dati relativamente bassi, il trend dell’elettrico circolante sta crescendo di anno in anno, con un +118% nel biennio 2018-2020. Per quanto riguarda le altre categorie di alimentazione, nel medesimo periodo, c’è stato un incremento del 2,5%.
Analizzando a livello geografico la distribuzione dei veicoli elettrici nel 2020 in Italia, il nord detiene la fetta più importante del parco auto elettriche, con ben il 68%; il centro è rappresentato dal 24%, mentre al sud la percentuale si attesta all’8%.
Questi numeri sono strettamente correlati al grado di incentivi messi a disposizione dalle singole regioni. Per esempio, Trentino e Piemonte sono state le regioni del nord con maggiore incremento di immatricolazioni elettriche, offrendo incentivi sia per i privati e sia per le imprese. La Toscana, sempre nel 2020, ha registrato una distribuzione di auto elettriche fra il 10-14% sul totale del parco auto.
L’incremento dell’elettrico fa sorgere nuovi bisogni da soddisfare da parte della clientela, spesso riguardanti le tempistiche di ricarica e il numero di colonnine per ricaricare il veicolo.
In Europa sono stati utilizzati due modelli per risolvere quest’ultimo problema. Ad Amsterdam, per incentivare l’acquisto di motori elettrici, è stata data la possibilità al cliente di richiedere un punto ricarica nei pressi della propria abitazione qualora non ne fosse presente uno.
Spostandosi in Inghilterra, nello specifico a Londra, 1300 lampioni stradali sono stati convertiti in colonnine, permettendo la ricarica in un’ora.
Il report “Le infrastrutture di ricarica pubbliche in Italia” ha fatto emergere come nel nostro Paese la situazione punti di ricarica stia migliorando: solamente nel 2020 c’è stato un aumento del 39%, difatti attualmente ci sono 19.324 colonnine. Per incrementare questo trend sono stati fatti anche degli accordi importanti, come quello fra Be Charge ed Eni gas e luce, che hanno installato delle colonnine con corrente elettrica proveniente al 100% da fonti rinnovabili. Inoltre, da marzo 2021, tutti i possessori di auto elettriche avranno uno sconto del 50% sulla prima ricarica utilizzando l’app di ricarica Be Charge.
I vantaggi delle auto elettriche sono molteplici:
- Diminuzione dei costi per quanto riguarda il consumo e l’assicurazione;
- Possibilità di installare le colonnine nella propria abitazione;
- Riconoscimento di molti bonus.
Guardando all’ambito ambientale vengono ridotte le emissioni dannose del 40-50% rispetto alle altre tipologie di alimentazione. Non solo, si registra anche una forte diminuzione dell’inquinamento acustico.
Oltre ai molti pro, sono presenti anche dei lati negativi. Essi possono essere riassunti in alcuni punti:
- Autonomia limitata e tempi di ricarica incompatibili con le necessità dell’utente. Per questo motivo è importante la presenza di una buona rete di ricariche elettriche sul territorio;
- In caso di incidente una batteria elettrica ha maggiori possibilità di incendiarsi rispetto alle altre tipologie di vetture;
- Lo smatimento delle batterie è una delle incognite che riguardano questa tematica.
In conclusione, l’utilizzo dell’elettrico risulta essere presente nella stragrande maggioranza delle agende nazionali di molti Paesi. Esso può essere una valida alternativa alle auto emettono gas inquinanti.
Nonostante i lati positivi, ancora oggi non tutti sono pienamente convinti di passare all’elettrico. I principali fattori che scoraggiano l’acquisto, come già evidenziato, sono i tempi e le modalità di ricarica.
Un altro elemento da tenere in considerazione è il decongestionamento delle batterie.
Questa corsa frenetica verso la mobilità elettrica non ha ancora trovato una soluzione allo smaltimento in modo sicuro ed efficace, rappresentando una probabile problematica futura.
Lisa Pieroni