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26 febbraio, Palazzo Chigi: il Consiglio dei Ministri si riunisce sotto la presidenza di Mario Draghi per far fronte alla necessità, percepita come urgente, di riordinare le competenze attribuite ad alcuni ministeri. Come riportato in Gazzetta Ufficiale, ci sono alcune questioni impellenti: istituire un ministero per la transizione ecologica, uno per il turismo (alla luce della volontà di rilancio di questo settore molto colpito dall’emergenza Covid-19) e “rafforzare le funzioni della Presidenza del Consiglio dei ministri in materia di coordinamento e promozione delle politiche del Governo relative all’innovazione tecnologica, alla trasformazione e alla transizione digitale”.
Perché è necessario non lasciare che questo cambiamento si depositi in un’ala recondita della nostra testa? Perché patrimonio culturale e turismo possono essere visti come due elementi distinti così come inscindibilmente connessi; perché è fondamentale conoscere, almeno sommariamente, la storia del ministero che ha l’onore e l’onere di gestire uno degli aspetti più caratterizzanti dell’Italia e ovviamente di Firenze: il patrimonio culturale.

Fonte: https://www.beniculturali.it/ministro
La genealogia dei ministeri è spesso frutto della scissione o dell’integrazione fra competenze, doveri, responsabilità e funzioni: i dicasteri attorno cui hanno gravitato turismo, gestione, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale etc rientrano in questo insieme.
Partiamo da vicino: il MiBACT (l’ex Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo) si è scisso in due dicasteri diversi, dando vita al Ministero del Turismo e al Ministero della Cultura guidati rispettivamente da Massimo Garavaglia e da Dario Franceschini. Dal 31 marzo le attività concernenti il turismo sono state poste sotto l’egida del nuovo ministero.

fonte:http://www.senato.it/
In realtà non si tratta di una nascita nel senso stretto del termine: questo dicastero era stato istituito già nel 1959 dal governo Segni II e poi aveva visto la soppressione nel 1993 con un referendum abrogativo. Le sue funzioni erano state poi trasferite a due dipartimenti interni della Presidenza del Consiglio, per poi essere inglobate dal MiBACT nel 2013. Oggi, dal 1 aprile 2021, abbiamo un Ministero del Turismo che “cura la programmazione, il coordinamento e la promozione delle politiche turistiche nazionali, i rapporti con le regioni e i progetti di sviluppo del settore turistico, le relazioni con l’Unione europea e internazionali in materia di turismo, fatte salve le competenze del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, e cura altresì i rapporti con le associazioni di categoria e le imprese turistiche e con le associazioni dei consumatori.” (https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/2021/03/01/51/sg/pdf)
Lo stesso Ministero della Cultura (MiC) fu creato dalla disgregazione del Ministero della Pubblica Istruzione. Nel 1974 durante il governo Moro IV, Giovanni Spadolini, nato a Firenze nel ‘25, Segretario del Partito Repubblicano Italiano, istituì il Ministero per i Beni Culturali e l’Ambiente, che poco dopo sarebbe diventato Ministero per i Beni Culturali e Ambientali. Nel 1998 fu istituito il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che abbracciava anche la promozione dello sport e dello spettacolo. Nel 2009 si ebbe un nuovo regolamento di riorganizzazione del Ministero e degli Uffici che erano in diretta collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali: l’obiettivo era quello di esaltare l’azione di tutela, valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale nazionale e al contempo restituire centralità alla salvaguardia del paesaggio nel contesto più generale delle belle arti.

nel celebre gruppo scultoreo di Apollo e Dafne del Bernini
conservato presso la Galleria Borghese.
Fonte: https://commons.wikimedia.org
Il binomio Beni Culturali – Turismo si crea nel 2013 sotto il governo Letta: con la conversione in legge il 24 giugno 2013 (con modificazioni) del decreto legge 26 aprile 2013 “Al Ministero per i beni e le attività culturali sono trasferite le funzioni esercitate dalla Presidenza del Consiglio dei ministri in materia di turismo”. Ecco quindi la nascita del “Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo”, guidato da Massimo Bray. La successiva svolta fondamentale arriva nel 2018, primo Governo Conte, che vede Bonisoli a capo del “Ministero per i Beni e le attività culturali”, anno in cui si verificò un “riordino delle attribuzioni dei Ministeri dei beni e delle attività’ culturali e del turismo, delle politiche agricole alimentari e forestali e dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, nonche’ in materia di famiglia e disabilità”.
Riuniti l’anno successivo, Beni Culturali e Turismo saranno posti sotto la guida del Ministro Dario Franceschini, per poi vedersi nuovamente separati lo scorso 26 febbraio nei due sopracitati MiC e Ministero del Turismo.
Daria Passaponti