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La popolazione scolastica delle scuole superiori di secondo grado
Nell’anno scolastico 2020/2021, nonostante le difficoltà legate alla pandemia, sono 8,3 milioni gli studenti e le studentesse che hanno fatto ritorno sui banchi di scuola. Di questi, 2’635’110 sono gli studenti frequentanti la scuola Secondaria di secondo grado. Secondo i dati forniti dal Ministero dell’istruzione, 1’327’443 (50,4%) di ragazzi e ragazze frequentano un liceo, 830’860 un istituto tecnico (31,5%) e 476’807 un istituto professionale (18,1%).
Tra i licei più frequentati spiccano lo scientifico (592’372 iscritti) e il linguistico (221’000). Seguono le scienze umane (209’221), il classico (155’114) e l’artistico (118’102). Chiudono i licei musicali e coreutici (20’673) e il liceo internazionale (10’961). Anche gli istituti tecnici e professionali vantano molti iscritti: si parla di 505’851 studenti per il tecnico-tecnologico, 325’009 per il tecnico-economico e 476’807 per i vari indirizzi del professionale.
Il Rapporto 2020 sulla Condizione occupazionale e formativa dei diplomati
Il Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, assieme ad AlmaDiploma, ha eseguito un’indagine relativa la condizione occupazionale e formativa di 47 mila diplomati del 2018 e 41 mila del 2016. Secondo il rapporto il 66,9% dei diplomati prosegue gli studi all’università (di cui il 51,4% studia esclusivamente, mentre il 15,5% frequenta i corsi lavorando). Degli iscritti presso un ateneo, dediti esclusivamente allo studio, il 66,4% degli studenti proviene da un liceo, il 38,6% da un istituto tecnico e il 19,2% da un istituto professionale.
L’87,0% dei diplomati del 2018 aveva dichiarato, prima dell’Esame di maturità, di volersi iscrivere all’università, confermando successivamente le proprie intenzioni. L’8,3% degli studenti ha però cambiato idea: il 24,4% di questi sono diplomati tecnici, il 13,3% diplomati professionali e solo il 5,2% sono diplomati liceali.
A un anno dal titolo il 15,3% degli studenti ha dichiarato che la propria scelta universitaria non si è dimostrata vincente. Il 6,6% di coloro che hanno intrapreso gli studi universitari, ha deciso di abbandonare fin dal primo anno; e un ulteriore 8,7% ha già cambiato ateneo o corso di studi. Nuovamente, il tasso di diplomati tecnici e professionali che hanno abbandonato o cambiato corso è maggiore del tasso dei diplomati liceali, anche per il fatto che i primi possono contare su chance lavorative già subito il diploma.
Gli ultimi dati sottolineano l’importanza dell’attività di orientamento, fondamentale per la scelta del corso di laurea. In molti casi, infatti, lo studente superiore non ha raggiunto un livello di maturità tale da poter prendere una scelta pienamente consapevole. Pertanto, particolare rilevanza è data al ruolo della scuola frequentata e dalle possibilità di orientamento che essa offre, oltre che al livello di istruzione che essa fornisce.
Non resta che domandarsi quanto la scuola secondaria sia in grado di formare e di istruire i propri allievi. Quanto sono preparati gli studenti che si accingono ad entrare nel mondo universitario?
I risultati delle prove INVALSI
Uno spaccato della preparazione che fornisce l’istruzione superiore secondaria in Italia, è dato dalle prove INVALSI, introdotte nel 2019 anche al termine della scuola superiore, e che hanno visto oltre il 96% degli studenti di V sostenere i test di Italiano, Matematica e Inglese. A livello nazionale, il 58,2% degli studenti raggiunge risultati almeno adeguati in Matematica, il 65,4% in Italiano. Per quanto riguarda l’Inglese, è prevista la conoscenza della lingua a livello B2 per tutti gli indirizzi delle scuole superiori: nella prova di lettura il 51,8% degli studenti raggiunge il B2, mentre nella prova di ascolto solo il 35%.
L’analisi si fa ancora più drammatica quando si osservano i dati a livello regionale: i risultati, infatti, restituiscono l’immagine di un’Italia profondamente frammentata da nord a sud, in tre parti. La situazione si prospetta peggiore nelle regioni del sud: per quanto riguarda la prova di Italiano, in Campania solo il 51% degli studenti raggiunge un livello adeguato, il 46% in Calabria e il 49% in Sicilia. In matematica, il 39,6% degli studenti raggiunge risultati almeno adeguati in Campania, il 36,9% in Calabria, il 39,2% in Sicilia e il 41,4% in Sardegna.
Nella prova scritta di Inglese i risultati appaiono più tragici: solo il 39,9% degli studenti campani raggiunge un livello almeno adeguato, il 31% in Calabria, il 34,8% in Sicilia e il 34,1% in Sardegna. Nella prova di ascolto di Inglese, gli studenti che raggiungono il B2 sono il 19,5% in Molise, il 19,9% in Campania, il 19,3% in Basilicata, il 14,6% in Calabria e il 14,8% in Sicilia.
In definitiva, i risultati restituiti dalle prove INVALSI non sono incoraggianti: in primo luogo sottolineano che il problema del divario tra i territori regionali è importante. Inoltre, considerando anche gli esiti ottenuti nei test somministrati negli altri gradi di istruzione, si nota come le differenze si accentuano man mano che si passa dalle scuole elementari, alle medie ed, infine, alle superiori.
Michele Cantalupo