Qualità della vita a Firenze nel 2021

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Come di consueto a fine di ogni anno viene redatta la classifica che aggiorna la popolazione sulla qualità della vita nella propria provincia e nelle altre 110 province d’Italia.

La classifica viene stilata grazie ad un’indagine condotta dal Sole 24 Ore che ha individuato ben 12 indicatori (ricchezza e consumi, affari e lavoro, giustizia e sicurezza, demografia e società, ambiente e servizi, cultura e tempo libero) per rendere il più omogeneo possibile il calcolo tra le province. La città di Firenze si attesta all’11º posto migliorando la posizione dello scorso anno di ben 16 posizioni e questa la porta come la prima provincia toscana superando Siena che si attesta al 15º posto e Pisa che si attesta al 22º posto.

Il capoluogo toscano si attesta al 39º posto per quanto riguarda la categoria ricchezza e consumo perdendo ben 25 posizioni rispetto all’anno passato. Le voci che hanno pesato su questa categoria sono i canoni medi di locazione che hanno raggiunto dei prezzi molto alti in città e il ridotto spazio abitativo che si attesta a 61 mq per famiglia, uno dei più bassi tra le province d’Italia.

Per quanto riguarda la categoria affari e lavoro la città si attesta al 19º posto perdendo ben 13 posizioni rispetto al 2020, rimane in prima posizione per quanto riguarda l’utilizzo di applicazioni che migliorano sia gli enti pubblici sia gli enti privati, ma perde per la realizzazione di impianti elettrici fotovoltaici che ci vede tra gli ultimi posti della classifica.

Nella categoria giustizia e sicurezza la città si attesta al 95º posto, una posizione poco ambita ma che caratterizza tutte le grandi città d’Italia: l’indice di criminalità rimane molto alto (totale delitti denunciati ogni 100mila abitanti) e crescono soprattutto i furti in abitazione nella città. Nella categoria demografia e società Firenze si attesta al 12º posto grazie alla qualità della vita (sport, lavoro, divario retributivo) e al tasso di occupazione della popolazione.

Nelle ultime 4 categorie ambiente, servizi, cultura e tempo libero, la città di Firenze si attesta al 5º posto, grazie all’offerta culturale e al patrimonio museale che fanno del capoluogo toscano un’attrazione internazionale e che vede ogni anno aumentare il flusso di turisti (da non considerare gli anni 2020–2021 caratterizzati dalla pandemia).

Una città come Firenze dovrebbe sempre ambire alle posizioni più alte in classifica; la categoria decisamente da migliorare è la sicurezza che fa perdere molte posizione alla città, per il resto con qualche piccola miglioria la città potrebbe ambire alla prima posizione senza alcun togliere alle altre provincie.

Federico Brini

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Monopattini elettrici a Firenze

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Dal 10 novembre 2021 è entrato in vigore il nuovo Codice della Strada, che ha introdotto molte novità per quanto riguarda un mezzo di trasporto che viene utilizzato molto dai cittadini di Firenze ma non solo, ovvero il monopattino elettrico.

La novità principale riguarda l’obbligo di frecce e stop, a partire dal 1° luglio 2022, con i monopattini che verranno commercializzati nel nostro Paese dovranno essere tassativamente dotati di indicatori luminosi di svolta e di freno su entrambe le ruote. I monopattini già in uso e quindi già acquistati prima del 1° luglio 2022 dovranno adeguarsi prima del 1°gennaio 2024 previa sanzione da parte delle forze dell’ordine. Il limite di velocità che precedentemente era di 25 km/h scende a 20 km/h fuori dalle aree pedonali, dentro le aree pedonali il limite è di 6 km/h. 

Il nuovo Codice inoltre introduce anche il divieto di sosta e di circolazione nei marciapiedi, salvo nelle aree dedicate individuate dal Comune. La violazione di questa norma prevede una multa di 84 euro. I monopattini dovranno essere parcheggiati correttamente negli stalli riservati a velocipedi, ciclomotori e motoveicoli. Per quanto riguarda lo sharing arriva l’obbligo di fotografia del mezzo a fine noleggio, in modo da chiarire la posizione del veicolo depositato al momento del non utilizzo del monopattino. Inoltre c’è l’obbligo di circolare con giubbotto catarifrangente o bretelle retroriflettenti mezz’ora dopo il tramonto e durante tutta la notte.

A Firenze le norme si fanno sempre più stringenti rispetto al nuovo codice della strada grazie all’ordinanza del sindaco che prevede l’utilizzo del casco a qualsiasi età senza distinzioni. L’ordinanza è entrata in vigore il 1° dicembre, ed ha già visto molti trasgressori sin dal primo giorno dell’entrata in vigore dell’ordinanza. La sanzione per chi non rispetta l’obbligo dell’utilizzo del casco dentro i centri abitati prevede una multa dai 42 ai 173 euro, al di fuori dei centri abitati dagli  87 ai 345 euro.

Nel motivare questa decisione la Giunta guidata dal sindaco di Firenze ha ricordato che ogni Comune può stabilire “Obblighi, divieti e limitazioni di carattere temporaneo o permanente per ciascuna strada o tratto di essa, o per determinate categorie di utenti”. Inoltre la legge attribuisce al Sindaco  il potere di adottare, con atto motivato “provvedimenti contingibili e urgenti al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica, diretti a tutelare l’integrità fisica della popolazione”.

La città di Firenze è la prima che ha adottato l’utilizzo del casco per tutti coloro che utilizzano il monopattino elettrico e molte città potrebbero prendere in considerazione la norma per tutelare i propri cittadini, anche se nella stessa norma pende un ricorso al Tar presentato da una società di noleggio. L’udienza c’è stata ma il Tar ha rinviato la decisione al 6 di aprile 2022, nel quale si deciderà il futuro della stessa norma.

Federico Brini

La “tassa” del panino

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Ha destato scalpore nel mondo dello street food fiorentino la proposta del direttore degli Uffizi Eike Schmidt, il quale propone una tassa aggiuntiva sui locali di street food per sostenere i costi necessari per pulire la strada dall’olio dei panini.

Nell’intervista rilasciata al Giorno, Schmidt espone come la maggior parte dei problemi sotto l’aspetto dell’inquinamento da olio sarebbero i turisti che si fermano per un solo giorno nel capoluogo toscano e quindi risparmiano tempo e soldi acquistando panini. Secondo il direttore del museo, una possibile soluzione sarebbe creare dei percorsi alternativi nella città attraverso l’apertura di altre tipologie di locali e incentivare il turismo a Firenze, non solo nel periodo estivo ma anche durante l’inverno che molto spesso viene considerata come bassa stagione per la poca affluenza di turisti.

Tra le iniziative per far fronte all’ondata di turisti che si appresta a venire in città con la bella stagione, sono in fase di elaborazione gli “Uffizi diffusi”, ovvero “un’offerta di più ampio respiro” che metta insieme “territori, cultura, paesaggio, turismo, economia”. L’iniziativa ha lo scopo di disperdere i visitatori, affinché non si concentrino solo in prossimità del museo ma anche nei vari spazi culturali/turistici del capoluogo fiorentino, prediligendo spazi all’aperto oppure immergendosi nei capolavori artistici che la città può offrire, dalle mostre alle attività ludiche.

Inoltre, il direttore, citando sempre l’olio che viene rilasciato dai panini, si sofferma sul danno che l’olio può creare alla pavimentazione dell’esterno del museo, la quale è composta da pietra serena. Infatti per evitare il logoramento della pavimentazione del loggiato e dell’esterno, vengono puliti due volte al giorno dal museo, per evitare che la sporcizia intacchi l’integrità della struttura.

La proposta del direttore del museo ha certamente aperto un dibattito in città sulla cura dei propri monumenti e degli spazi più simbolici della città, ma non solo: ha anche aperto un dibattito con una piccola parte di ristoratori che hanno aperto un’attività di street food all’interno della città, i quali secondo Schmidt dovrebbero pagare una tassa supplementare per garantire al museo e quindi al comune di Firenze un sostentamento per garantire le principali piazze pulite. Il comune per ora non ha preso posizione sull’argomento ma presto potrebbe farlo, anche se il buon senso da parte dei turisti e il loro rispetto per il decoro urbano potrebbe far decadere questa idea. Inoltre i ristoratori si vedrebbero aumentare la tassazione portandoli sempre di più a rinunciare ad aprire nuovi street food e ad investire sulla città.

Federico Brini

Mugello passione motori

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In provincia di Firenze sulle colline del Mugello sorge uno dei più belli circuiti del mondo ovvero il Mugello circuit che con le sue 15 curve e la lunghezza di 5245 metri appassionano ogni anno milioni di appassionati di motori in giro per il mondo, grazie ad eventi motoristici che si tengono all’interno del circuito stesso.

La pista nacque nel 1972 per iniziativa dell’Automobile Club di Firenze con l’intento di dare una sede alle gare automobilistiche della zona, data la mancanza di un impianto sicuro per le corse. Il circuito fu inaugurato nel 1974 e acquistato dalla Ferrari nel 1988 che eseguì un’ opera di ristrutturazione dell’intero impianto, migliorandolo soprattutto sotto l’aspetto della sicurezza che ne fa uno dei circuiti più sicuri d’Italia e del mondo.

Ad oggi si tengono gare di ogni genere che spaziano dalle gare in moto come la motogp alla formula uno, una gara di vetture da corse che ha inserito eccezionalmente il circuito toscano nel 2020 per fronteggiare l’emergenza che si era venuta a creare . Numerosi sono i piloti che si sono affrontati nel corso della storia del circuito ma il beniamino dei tifosi rimane il nove volte campione del mondo Valentino Rossi, che per celebrare ogni anno l’arrivo nella pista del Mugello svela un casco particolare per l’evento.

1000 Miglia 2021, 375 equipaggi in gara dal 16 al 19 giugno - Attualità -  ANSA.it

Il record della pista attualmente in motogp appartiene al francese Johann Zarco, il quale ha stampato il tempo di 1’44”344. Per quanto riguarda la formula uno il tempo record è stato stabilito dal sette volte campione del mondo della categoria ovvero Lewis Hamilton, che ha stabilito il tempo di 1’18”833.

Il Mugello non è solo caratterizzato dal suo circuito ma anche dai suoi paesaggi che sono immersi nel verde, che attirano migliaia di motociclisti che si incontrano nei vari passi (passo della Futa, passo del Giogo, passo della Raticosa) per divertirsi in sella ai propri mezzi. Il Mugello quasi ogni anno vede il passaggio della corsa a tempo più famosa d’Italia ovvero le mille miglia, che vedono la partecipazione di veicoli d’epoca prodotti entro il 1957 con equipaggi provenienti da tutto il mondo.

Le mille miglia si disputarono dal 1927 al 1957 come gara di gran fondo ma dal 1977 rivive come gara di regolarità. Il percorso della gara è Brescia-Roma-Brescia e tocca numerosissime città della Lombardia, Emilia Romagna, Umbria, Lazio e Toscana.

Federico Brini

FIRENZE INCONTRA IL GIRO D’ITALIA

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La corsa rosa più famosa d’Italia ha fatto tappa nella città di Firenze il 20 maggio per l’edizione numero 104 del Giro d’Italia celebrando due grandissime persone che hanno fatto la storia del ciclismo italiano ed europeo: naturalmente stiamo parlando di Gino Bartali e di Alfredo Martini, uomini che hanno fatto la storia del ciclismo ed hanno fatto entusiasmare milioni persone in tutto il mondo.

Il Giro d’Italia nacque nel 1909 da un’idea dei giornalisti Tullo Morgagni, Eugenio Camillo Costamagna e Armando Cougnet: Il primo giro partì il 13 maggio 1909 da Piazzale Loreto a Milano con 127 ciclisti al via, i quali percorso ben otto tappe e vide come vincitore Luigi Ganna. Dopo la seconda guerra mondiale il ciclismo vide una tra le sfide più discusse e amate di tutti i tempi: lo scontro tra due campioni, Fausto Coppi (alessandrino) soprannominato l’airone, e Gino Bartali (fiorentino) soprannominato Ginettaccio.

I due si sfidarono per anni nei più grandi giri, quello d’Italia e quello di Francia, dividendo la nazione nel tifo ma unendola nel portare l’Italia alla gloria sportiva dopo anni bui portati dalla guerra. Gino Bartali vinse il Giro d’Italia nel 1936, 1937 e nel 1946 e due tour de france nel 1938 e nel 1948.

Particolare fu il tour de france del 1948 nel quale, a detta di molti, contribuì ad allentare il clima di tensione sociale in Italia dopo l’attentato a Palmiro Togliatti. Ritiratosi dalle corse ma non dal ciclismo costituì una squadra ciclismo, la quale nel 1959 ingaggiò il rivale Fausto Coppi, che morì l’anno dopo di malaria, contratta nel continente africano. Il 5 maggio del 2000 morì Gino Bartali e, dopo 13 anni, il 23 settembre 2013 venne dichiarato “Giusto tra le Nazioni”, riconoscimento per i non ebrei che hanno rischiato la vita per salvare quella anche di un solo ebreo durante le persecuzioni naziste.

A Ponte a Ema, la città dove è nato, è stato fondato un museo in suo onore per rivivere le sue imprese ciclistiche e di altri campioni.

Negli stessi anni di Bartali c’è stato un altro grande ciclista che ha visto la sua carriera all’apice da commissario tecnico della nazionale italiana di ciclismo: stiamo parlando di Alfredo Martini.

Nella carriera da ciclista vinse un giro di Lombardia e una tappa al Giro d’Italia. Da commissario tecnico ha condotto a conquistare la maglia di campione del mondo ciclisti del calibro Francesco Moser (1977), Giuseppe Saronni (1982), Moreno Argentin (1986), Maurizio Fondriest (1988) e Gianni Bugno (1991, 1992). Nel 2007 ha raccontato la sua carriera sia da ciclista che da commissario tecnico nel libro “Ciclismo, brava gente”. Per onorare la sua figura nel mondo del ciclismo, nel 2013 il mondiale di ciclismo arrivò a Firenze per la gioia di tutto il popolo ciclista e non. Il 25 agosto 2014 morì nella sua casa a Sesto Fiorentino.

Due campioni che hanno fatto la storia del ciclismo italiano sono nati a Firenze, e il Giro d’Italia, ogni volta che passa vicino dal capoluogo toscano anche senza passarlo, li celebra per quello che hanno donato a questo sport, che ha visto ogni generazione incollata alla radio e nei tempi più moderni alle gesta di questi eroi che con sudore e tanta gamba hanno donato al popolo del ciclismo degli ideali e una storia che tutto il mondo conosce e ne studia le gesta.

Federico Brini

FIRENZE DIGITALE

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La digitalizzazione nelle città italiane sta sempre più prendendo campo, anche grazie alla spinta europea e ai finanziamenti della stessa Unione Europea, che ci permette di essere sempre più in contatto tra città, enti pubblici, enti privati e cittadini. Anche Firenze sta portando avanti questa sfida grazie al protocollo Firenze Digitale

Il protocollo Firenze digitale nasce nel 2016 con la firma del Protocollo d’intesa Firenze Digitale 2016-2018, successivamente prorogato al 2020, e rappresenta la volontà di costruire nell’area fiorentina un’alleanza tecnologica tra Regione Toscana, Comune di Firenze, Camera di Commercio di Firenze, Confservizi Cispel Toscana e aziende partecipate del Comune di Firenze (Alia spa, Publiacqua spa, Firenze Parcheggi spa, SAS spa, Toscana Energia spa, ATAF spa) al fine di condividere dati, strumenti, metodi e risorse per mettere in campo azioni e sinergie che portino alla promozione di servizi digitali e progetti innovativi per la città di Firenze, la quale negli ultimi anni grazie alla digitalizzazione sempre più attiva dei cittadini sta portando a semplificare il legame tra gli enti pubblici e cittadini.

Il 27 Aprile 2021 è stato rinnovato il protocollo per il triennio 2021-23 grazie alla cooperazione tra gli enti che ha portato ad una collaborazione sempre più strategica tra le varie società che si interfacciano a questi servizi. Come ha spiegato l’assessora all’innovazione tecnologica Cecilia del Re l’obiettivo è quello di coinvolgere pubbliche amministrazioni, enti di ricerca, associazioni e aziende di servizio pubblico su iniziative di razionalizzazione di banche dati, di infrastrutturazione digitale delle città e di comunicazione alla cittadinanza per rendere più efficaci i servizi pubblici digitali e migliorare la qualità della vita dei cittadini.

Sono sette le macro-aree di intervento: 

  • iniziative di smart city e valorizzazione dei big data per il miglioramento dei servizi pubblici e l’efficientamento dei processi interni e delle decisioni di policy making; 
  • promozione di iniziative di scambio dati e interoperabilità di sistemi informativi per migliorare la qualità e l’efficienza dei servizi pubblici digitali a cittadini e imprese;
  • promozione di iniziative di condivisione e razionalizzazione di infrastrutture digitali (Wi-Fi pubblico, reti di sensori, connettività, piattaforme digitali);
  • valorizzazione di approcci cloud in riferimento all’ecosistema del Sistema Cloud Toscano e attuazione del Piano triennale per l’informatica nella pubblica amministrazione nel territorio fiorentino; 
  • promozione delle competenze digitali nel territorio presso cittadini e imprese;
  • gestione coordinata delle attività di comunicazione per un’informazione integrata al cittadino e per la promozione della cultura digitale; 
  • promozione di integrazioni e sinergie con le utilities per lo sviluppo di soluzioni innovative per la mobilità e l’ambiente.

Queste sette macro-aree sono fondamentali per sviluppare la città del futuro, e soprattutto per creare un legame con le nuove generazioni più legate ad un mondo sempre più digitale e interattivo.

Firenze, grazie a questa svolta digitale, è sempre più attenta alle esigenze di tutti i cittadini che sono ogni giorno più legati agli enti privati e pubblici per la richiesta di informazioni o atti utile per i cittadini stessi. Oltre ad essere costantemente aggiornate, le informazioni sono perpetuamente visibili a tutti i dispositivi tecnologici che abbiano una connessione alla rete.

Federico Brini

L’EX MANIFATTURA TABACCHI

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Era il lontano marzo 2001 quando la manifattura Tabacchi chiudeva i battenti dopo settant’anni di attività nel territorio fiorentino. Grazie però al progetto ambizioso di riqualificazione degli spazi darà nuova linfa al territorio e al comparto economico della città.

L’8 aprile scorso sono partiti i lavori di riqualificazione dell’intero complesso dopo 2 anni dall’approvazione del progetto da parte del Comune di Firenze e che vedrà la sua definitiva realizzazione entro il 2026. Il progetto prevede il rinnovo e la ristrutturazione dei 16 edifici che costituiscono la storica area industriale per una superficie totale di 110 mila m². 

Fonte il giornale dell’architettura.com

I fondi stanziati per la realizzazione dell’opera sono 250 milioni di euro che provengono dalla joint venture, ovvero da un gruppo societario, costituita nel 2016 dalla società immobiliare del Gruppo Cassa depositi e prestiti e da Pw Real Estate Fund III LP, un fondo gestito da Aermont Capital. MTDM Manifattura Tabacchi Development Management Srl è la società di sviluppo e project management che gestisce l’intero processo.

Lo sviluppo dell’area prevede inizialmente un investimento di 30 milioni di euro e interessa una superficie totale di 21.000 m², e in particolare gli edifici 4, 5 e 11. Gli edifici 4 e 5 ospiteranno al primo piano nuovi spazi direzionali e di co-working; il piano terra sarà dedicato alle attività commerciali composte da negozi, atelier, ristoranti, configurandosi come un nuovo centro di scambio commerciale e creativo simile alle botteghe fiorentine del Rinascimento. Questi edifici inoltre saranno la casa dei maker di Manifattura Tabacchi, una comunità di creativi che valorizzano l’arte della sartoria e della ceramica con un occhio attento alla sostenibilità e ai restauri. L’edificio 11 ospiterà “NAM – Not a Museum”, luogo dedicato alla produzione, ricerca e sperimentazione per le arti contemporanee. Sul tetto ospiterà un giardino pensile aperto al pubblico che vedrà la piantumazione di oltre 100 alberi e 1300 tra arbusti, pianti perenni e erbe. Questo progetto verde porterà alla riduzione delle emissioni di CO₂ e al miglioramento della qualità dell’aria nell’area circostante, e soprattutto sarà d’esempio per le prossime realizzazioni architettoniche in città. 

L’intera area sarà costeggiata da due strade pedonali, e da un nuovo passaggio ciclopedonale che attraverserà la Manifattura, collegando il quartiere universitario di Novoli col Parco delle Cascine in corrispondenza della fermata T4 della tramvia.

Dal 2018 la Manifattura Tabacchi promuove un programma di attività temporanee. In particolare, è stato allestito uno spazio al piano terra dell’edificio 7 che ha visto la realizzazione di 5 aule laboratorio per lezione di grafica, fotografia, scenografia per le attività didattiche dell’Accademia di Belle Arti di Firenze. Invece, dal dicembre 2019, negli spazi dell’edificio 8 si è trasferito il team di DogHead Animation, una start-up di animazione 2D all’avanguardia. Inoltre nella Manifattura Tabacchi di domani ci sarà una piazza chiamata piazza dell’Orologio, uno spazio pubblico per eventi e installazioni contemporanee, dove si affaccia l’edificio 6 di Polimoda che dal 7 gennaio ha aperto la terza sede in quell’area oltre a Villa Favard e al Design Lab.

Fonte La Repubblica

Firenze grazie a quest’opera innovativa mette un altro mattoncino per migliorare gli aspetti paesaggistici e ambientali della città con l’aiuto di investimenti privati che non solo portano risalto alla città ma immettono nel mercato fiorentino nuove idee di sviluppo sostenibile che guardano all’ambiente e al tessuto economico del capoluogo toscano.

Federico Brini

FIRENZE MIGLIORE DESTINAZIONE CREATIVA D’ITALIA

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Firenze è la migliore destinazione creativa d’Italia. A decretare la vincitrice è stato il Creative Tourism Network, che ha premiato il capoluogo toscano per la sua strategia di fusione tra arti creative, turismo e sostenibilità.

Questa iniziativa nata dal Creative Tourism Network Onlus che nel 2010 è stato fondato per promuovere destinazioni di ogni tipo che scommettono sul turismo creativo come elemento che differenzia le sue attività per attrarre le nuove generazioni di viaggiatori, che andranno ad alimentare le attività del territorio visitato a livello economico e soprattutto comunicativo sfruttando i principali social, che producono interazioni tra le persone e quindi tra i viaggiatori.

La giuria del CTN è composta da esperti di marketing turistico ed economia creativa. I criteri che sono stati utilizzati per il concorso sono stati: l’uso della creatività per progettare esperienze autentiche, la diversificazione dell’offerta turistica attraverso la valorizzazione del suo patrimonio culturale immateriale e la creazione di un ecosistema locale.

La giuria ha evidenziato in Firenze un modello da seguire per lo sviluppo del turismo creativo in Italia, puntando sulla storia valorizzazione della storia della cultura locale attraverso la fusione tra arti creative e settore turistico. Grazie a questa scelta la città ha proposto e ripensato ad un’offerta turistica propria nella quale il turista non è più un turista bensì un viaggiatore creativo ovvero colui che cerca luoghi nascosti e speciali volti a valorizzare non solo l’immenso bagaglio culturale della città ma anche mettendo al centro gli artisti e le tradizione della città. Negli ultimi anni questo tipo di viaggio e di scoperta del territorio fiorentino ha prodotto un aumento dei turisti che ogni anno visitano i numerosi luoghi artistici e paesaggistici del capoluogo toscano.

L’assessore al turismo della città ha apprezzato molto il riconoscimento dato dal CTN poiché “premia gli sforzi fatti dalla città in questo periodo per un turismo innovativo e sostenibile, meno impattante per la città e più consapevole. Una strategia che assume un nuovo significato nell’attuale fase di pandemia e che impone ancora di più un orientamento sostenibile per residenti e viaggiatori con nuovi itinerari ed esperienze alla scoperta di una Firenze più insolita”.

Il premio del concorso consiste nella promozione internazionale del Creative Tourism Network, un webinar per sensibilizzare i propri stakeholder locali sul turismo creativo, nonché dalle sinergie generate entro l’anno 2021, dichiarato “Anno Internazionale dell’Economia Creativa per lo Sviluppo Sostenibile”, dalle Nazioni Unite. Firenze nei primi mesi del 2021 si è aggiudicata molti premi che l’hanno in prima linea in Italia primeggiare con i principali capoluoghi e province italiane.

Sono stati molti i margini di miglioramento per la città e i risultati stanno arrivando con i premi di riconoscimento ma questo non deve essere il solo obiettivo che la città si deve prefiggere, ancora molte sono le opere da realizzare per rendere più attrattiva la città ai turisti e soprattutto a tutto quello che ne consegue al tessuto economico di Firenze duramente colpito dalla pandemia

Federico Brini

L’AMPLIAMENTO DEL GIARDINO DELL’IRIS A FIRENZE

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Il Giardino dell’Iris sorge all’entrata est del piazzale Michelangelo, nacque nel 1954 grazie alla realizzazione del Concorso Internazionale annuale per le migliori varietà di Iris per il quale è stata prestabilita come sede l’area al Piazzale Michelangelo. Con la nascita del Giardino fu ideato il “Premio Firenze” da parte dei membri della Società Amici dei Fiori in particolare da Flaminia Specht e Nita Stross Radicati, le quali grazie al loro interessamento per i fiori resero possibile allestire la manifestazione floreale nella città di Firenze considerata da molti la sede naturale poiché legata all’iris dal XI secolo quando comparve negli arazzi/bandiere della città. Attualmente l’iris rossa in un campo bianco è l’emblema del capoluogo toscano.

La giunta di Palazzo Vecchio su proposta dell’assessore all’ambiente, ha riconosciuto l’interesse pubblico del progetto di ampliamento del Giardino presentato dalla Società dell’Iris, che dal 1960 ha la concessione gratuita del terreno. Con il passare del tempo e quindi della continua ricerca di specie raccolte e ibridate per lo svolgimento del concorso, sono aumentati notevolmente gli spazi che risultano ad oggi troppo piccoli e ristretti per la valorizzazione delle piante e per lo svolgimento delle attività promosse dell’Iris. La Società dell’Iris per garantire una maggiore qualità attrattiva alle persone ha quindi presentato un progetto di ampliamento del giardino nella zona adiacente al Camping in comune accordo con l’amministrazione fiorentina , la quale ha un’area inutilizzata che equivale ad una superficie di 12mila metri quadrati.

La superficie del Giardino, di circa due ettari e mezzo, tenuta a oliveto e con vista sul panorama offerto dalla città di Firenze, è suddivisa da vialetti selciati in pietra serena, piazzole, scalette e scalinate perimetrali in zone che ospitano : Iris barbate alte, intermedie, e nane. La nuova area verde grazie ha una conformazione meno scoscesa rispetto a quella attualmente a disposizione del Giardino e potrà consentire una migliore accessibilità da parte di persone con difficoltà motorie e non vedenti, ma anche la creazione di un’area dedicata alle famiglie e ai bambini e di nuovi percorsi per la didattica. Per la manutenzione ordinaria dell’intera area si occuperà la stessa Società dell’Iris. Per vedere la nuova area del giardino sarà possibile farlo dal 25 Aprile al 20 Maggio tutti i giorni (anche i festivi), dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 13 e dalle 15 alle 19:30 e dal sabato alla domenica dalle 10 alle 19:30.

L’ingresso è gratuito ed è possibile prenotare una visita guidata. La città di Firenze grazie a questo progetto porta a casa un’iniziativa sempre più volta al green e soprattutto attenta alle esigenze delle associazioni che promuovono attività attente alle esigenze dei cittadini e attenta alla questione ambientale che ultimamente ha visto l’amministrazione fiorentina in prima linea per salvaguardare la salute e la bellezza della città di Firenze.

Federico Brini

Le immagini provengono da “Società Italiana dell’Iris”

LA RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZA DELLA VITTORIA

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Il 6 marzo ha riaperto al pubblico Piazza della Vittoria, essa è stata completamente riqualificata dopo vari interventi di ristrutturazione. La Piazza nacque intorno al 1856 dopo la mancata realizzazione della stazione ferroviaria progettata dall’architetto Giuseppe Poggi, il quale vide bocciare il proprio progetto dal comune fiorentino. La Piazza vede il convergere diben 4 vie: via Fratelli Ruffini, via Francesco Puccinotti, via della Cernaia, via Giuseppe Cesare Abba.

Il progetto di riqualificazione fu avviato il 16 agosto del 2019 da parte del comune di Firenze che avviò l’abbattimento dei pini che circondavano la Piazza scatenando le proteste dei cittadini contrari all‘abbattimento delle stesse piante.

In particolare il progetto ha previsto un intervento riguardante la piantumazione di alberi in particolare di 62 nuovi pini, l’installazione di nuovi arredi con la realizzazione di 28 panchine in legno, la sistemazione della pavimentazione che ha riguardato nello specifico l’abbattimento delle barriere architettoniche per i cittadini e l’installazione di un nuovo impianto di illuminazione . Inoltre è stato previsto l’incremento di servizi e di impianti nello specifico l’installazione di un impianto wifi e l’installazione di un impianto di videosorveglianza per garantire la sicurezza dei cittadini.

L’intervento è stato finanziato per un totale di 500 mila euro grazie alla monetizzazione di alcuni oneri di urbanizzazione. Quest’opera ha permesso oltre alla riqualificazione di una piazza importante per Firenze, ha permesso di migliorare l’ottica green della città di Firenze che si sta impegnando per migliorare la qualità dell’aria nella stessa città ma anche di migliorare nel quotidiano i servizi a chi usufruisce della Piazza.

Federico Brini