STUDENTE UNIFI RECLUTATO DALLA NASA: INTERVISTA A GIOVANNI POGGIALI

Quando il limite tra fantascienza e realtà diventa sottile

Martina Marradi intervista Giovanni Poggiali, dottorando di Fisica presso l’Università degli Studi di Firenze che ha collaborato con la NASA attraverso la missione spaziale OSIRIS-REX per raggiungere l’asteroide Bennu. L’obiettivo è tanto semplice quanto ambizioso: riuscire a capire come si è formata la vita nella nostra Galassia.

Intervista a Giovanni Poggiali

Cosa ti ha spinto a studiare Fisica presso l’Università di Firenze dopo il diploma?

Non ho sempre voluto studiare fisica: fino alla prima metà del liceo volevo fare Archeologia e poi negli anni di liceo, grazie ad incontri ho cambiato filoni di ricerca e dall’investigare il passato ho voluto investigare il futuro. La fisica e l’astrofisica, in particolare, sono quanto di più vicino alla fantascienza e a ciò che si può trovare come lavoro

Come ti sei sentito quando sei stato scelto dalla NASA per collaborare con loro?

Già nella tesi Magistrale avevo iniziato a lavorare in laboratorio, che si trova all’Osservatorio di Arcetri e, con il mio supervisor, avevo iniziato a lavorare in supporto alla missione: il titolo della mia tesi Magistrale era “Spettroscopia infrarossa in laboratorio in supporto alla missione” appunto. Quando sono entrato all’Università di Firenze abbiamo iniziato la procedura per farmi accettare ufficialmente nel team della missione e all’inizio ci sono stati un sacco di documenti da firmare, fogli… burocrazia americana questa volta! E quindi, di per sé, non c’era nemmeno troppo la cognizione di ciò che stava accadendo, ma il primo momento in cui mi sono reso conto che ero entrato nel team di una missione NASA attiva è stata quando ho partecipato al primo meeting di tutta la missione: ero collegato […] con il capo della missione e stavamo discutendo sull’avvicinamento della sonda all’asteroide Bennu e di quello che sarebbe accaduto di lì a poco e lì ho capito immediatamente che mi trovavo al centro dell’azione“

Spiega in poche parole in cosa è consistito il lavoro alla NASA

La missione è NASA, però non è gestita direttamente dalla NASA, cioè è finanziata dalla NASA, sì,  ma è gestita dall’Università dell’Arizona che si trova a Tucson. Il mio lavoro si è sviluppato in due direzioni parallele: da una parte ho svolto quello che, in fondo, è stato il mio progetto principale di tesi, ovvero lo studio in laboratorio di campioni analoghi per andare a interpetrare i dati che la sonda stava raccogliendo. In laboratorio abbiamo analizzato minerali terresti e meteoriti per riprodurre dei dati di spettroscopia infrarossa che servissero all’interpretazione dei due spettrometri che erano a bordo della missione […].Parallelamente partecipavo alle discussioni del working gruop che si occupava di spettroscopia e ho avuto la fortuna di lavorare in laboratorio sui dati che mi venivano forniti, osservando gli spettri originali della sonda raccolti sull’asteroide”    

Quale tipo di materiale è stato raccolto dall’asteroide Bennu?

Bennu è un asteroide carbonaceo che fa parte di quella classe di asteroidei che si pensa siano ricchi di carbonio […]. I carbonacei presenta una grande quantità di materiale organico e quando parlo di materiale organico intendo i mattoni costitutivi della vita: dentro questi asteroidei abbiamo trovato amminoacidi, zuccheri e tutte quelle molecole che compongono gli organismi viventi sulla terra e ciò ci fa capire l’importanza di questi oggetti. Sulla Terra non abbiamo ben chiaro come si sia originata la vita, ma sappiamo quali sono i mattoni fondamentali costitutivi della vita e sappiamo che questi “mattoni” sono arrivati principalmente con i meteoriti carbonacei. La missione OSIRIS-REX ci porterà nel 2023 gli asteroidi a terra e ci si potrebbe chiedere, perché, se abbiamo già dei pezzi di meteorite a Terra vogliamo quelli degli asteroidi? […] Questi pezzi di meteoriti si sono contaminati dalla nostra atmosfera a da ciò che c’è sulla Terra, mentre i campioni che preleviamo dagli asteroidi sono puri.”

C’è vita oltre la Terra?

Questa domanda, fino a qualche anno fa faceva parte della fantascienza, ma da qualche tempo fa parte della scienza […]. L’astrobiologia cerca di capire se la vita si è originata in altri pianeti del Sistema Solare o di Sistemi Planetari. Ad oggi la domanda ha la seguente risposta: non abbiamo trovato vita né nel sistema solare né nei sistemi planetari, però le speranze non sono vane, perché anche nel nostro sistema solare ci sono oggetti interessanti come Marte, dove sono in corso tantissime missioni. Questo pianeta rappresenta il jolly del mazzo: speriamo di trovare informazioni che ci dicano che su quel pianeta c’era vita, ma un altro target interessante sono le lune ghiacciate che si trovano a orbitare attorno ai giganti gassosi Giove e Saturno: sono nuclei rocciosi ricoperti da oceani di acqua liquida ghiacciata. Sappiamo che l’acqua è un elemento fondamentale per la Terra e ci aspettiamo che sia fondamentale anche per l’intero Universo.”

Quale sarebbe il tuo sogno professionale?

 “ Mi piace molto l’ambito delle missioni spaziali e spero di continuare in questo ambito, sia di missioni in corso che future, perché mi interessa tutto il sistema che sta intorno alla missione stessa che da un lato ha u risultato di natura scientifica, ma ha anche tutto un sistema che rende possibile tale obiettivo (ingegneri, coloro che organizzano le traiettorie)… e c’è un lavoro enorme dietro e questo richiede uno sforzo di centinaia di persone che devono lavorare insieme per raggiungere lo scopo finale.”

Ritieni che il settore aerospaziale italiano sia competente a livello mondiale?

La risposta è facile: sì. Sappiamo che la situazione della ricerca italiana non è delle più limpide: ci sono altri Paesi dove la ricerca viene considerata un settore di punta e in Italia non sempre è così. L’Italia ha anche un grosso settore tecnologico industriale che riguarda l’aerospazio: molte aziende europee hanno la loro sede qui. […] l’Italia è leader nella partecipazione di molte missioni e siamo uno tra i partner migliori che si possono trovare nelle missioni stesse.”

Firenze, 10 febbraio 2021

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...