LA ROTONDA DEL BRUNELLESCHI: INTERVISTA A LORENZO CICCARELLI

Un grande architetto fiorentino

Beatrice Carrara intervista Lorenzo Ciccarelli, ricercatore di Storia dell’architettura all’Università di Firenze.

Intervista a Lorenzo Ciccarelli

Riguardo alla cosiddetta Rotonda del Brunelleschi ha degli accenni storici o curiosità di cui ci vuole parlare?

La Chiesa di Santa Maria degli Angeli (meglio conosciuta come Rotonda) è l’unico edificio a pianta centrale approntato in vita dal Brunelleschi. Purtroppo la vicenda costruttiva della chiesa è stata molto complessa, abbandonata e ripresa più volte, e seguita da Brunelleschi solo nelle sue fasi iniziali. Questa storia travagliata ha fatto si che l’edificio che oggi possiamo ammirare – completato solo negli anni Trenta del Novecento – sia solo parzialmente conforme ai propositi originali, e impiegato non più come luogo di culto ma come uffici e laboratori dell’Università di Firenze.”

Oggi il manufatto, al suo esterno, si presenta sfigurato a causa di scritte fatte con bombolette spray. A riguardo di ciò cosa pensa ? E cosa consiglia per evitarlo in futuro?

L’incuria è conseguenza della mancata consapevolezza del valore monumentale dell’edificio. Purtroppo la chiesa non è facilmente accessibile da tempo, e forse gran parte dei cittadini nemmeno è a conoscenza che l’impianto originario dell’edificio si deve al Brunelleschi, nonostante il nome della contigua piazza. Credo sarebbe utile ripulire le facciate, valorizzare la fascia di spazio circostante e predisporre dei pannelli che possano spiegare alla cittadinanza la storia e le vicende della chiesa di Santa Maria degli Angeli.”

Nel 1937 Rodolfo Sabatini ha diretto i lavori di restauro sul manufatto seguendo il principio della ‘nuda semplicità’. Lavoro largamente criticato, lei invece cosa ne pensa?

I criteri di restauro sono mutevoli nel tempo e sarebbe facile (e anche ingeneroso) criticare oggi un lavoro approntato quasi un secolo fa. L’incuria a cui è sottoposta la chiesa di Santa Maria degli Angeli non è certamente dovuta ai restauri intrapresi nel tempo, ma ad una scarsa valorizzazione dello spazio interno, informazione alla cittadinanza e valorizzazione della piazza antistante.

Ai nostri lettori che coltivano l’amore per la storia dell’architettura ha delle letture irrinunciabili che consiglia? E dal punto di vista professionale?

Il consiglio che mi sento di dare è quello di uscire di casa e visitare in prima persona gli spazi pubblici e gli edifici delle città d’Italia avendo sottomano le guide verdi e rosse del Touring Club. Queste guide sono infatti sia scientificamente molto valide che accessibili anche a un pubblico non specializzato. Nessuna spiegazione video o lettura di libri può sostituire l’emozione di visitare quegli edifici e quelle città che, nonostante siano state immaginate e concepite molti secoli fa, ancora oggi continuano a parlarci e ad emozionarci.

Firenze, 5 febbraio 2021.

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