
Una delle costruzioni dell’architetto Adolfo Natalani
Beatrice Carrara intervista Lucilla Conigliello, direttrice della Biblioteca delle Scienze Sociali di Novoli, proiettata da Adolfo Natalini, il soggetto dell’intervista.
Intervista a Lucilla Conigliello
–Il prossimo 23 gennaio, ricorre l’anniversario della morte di Adolfo Natalini, ideatore del centro universitario di Novoli. Personalmente, cosa le piace di più del centro Universitario? E di cosa necessita il centro?
“Credo che il polo universitario di Novoli sia una realizzazione che trova riscontri positivi nella vita di migliaia di universitari. Da un punto di vista architettonico c’è una coerenza d’ispirazione, e rimandi alla tradizione italiana, dal Rinascimento all’architettura del Ventennio, con elementi di variazione legali anche ai diversi usi degli edifici. A Novoli sono presenti, nel progetto originario, una biblioteca e sale congresso, studi, laboratori e uffici, che bene si sono integrati poi con le strutture realizzate poi ad opera di altri architetti quali la mensa e la residenza studentesca, che ospita anche una libreria e attività commerciali. Per chi studia e lavora nell’ambito delle scienze sociali è tutto molto comodo e vicino. A mio avviso manca un po’ di verde tra gli edifici, anche se la piazza Ugo di Toscana è molto apprezzata da studenti e residenti, come anche il vicino parco di San Donato.”
-Attraverso la figura di Adolfo Natalini, spontaneamente, celebriamo anche il centro universitario di Novoli. Lei cosa celebrerebbe del centro universitario?
“Sono necessariamente partigiana, ma anche credo che la biblioteca sia l’edificio certamente più bello del complesso. E’ una realizzazione unica, di circa 15.000 mq, che contiene circa un milione di volumi su 30 km di scaffalature (di cui 16 km ad accesso diretto per il pubblico), 1000 postazioni, un centinaio di thin client, un’emeroteca e un’aula didattica, il Centro di documentazione europea, collezioni storiche e archivi… E’ un unico spazio aperto su tre piani, con un grande occhio centrale, sala studio diffuse, con tavoli e arredi progettati da Natalini stesso. Vi si può studiare con piacere, è facile concentrarsi nonostante i grandi numeri di frequentatori, e acusticamente c’è una buona schermatura per i rumori, garantita proprio dagli scaffali.”
Ai curiosi che vogliono approfondire la storia della biblioteconomia, cosa consiglia di leggere? E a coloro che vogliono intraprendere la carriera bibliotecaria, ha dei consigli professionali?
“Quella del bibliotecario è una professione ma anche un po’ una missione, come quella del maestro o del medico. Si devono amare le persone e desiderare rispondere ai loro bisogni, mettersi a disposizione. Ovviamente si devono amare i libri e la ricerca. I contenuti della professione sono cambiati radicalmente negli ultimi decenni e cambiano ogni giorno. L’editoria digitale sta prendendo sempre più campo e i servizi della biblioteca variano. Collaboriamo con i corsi di laurea insegnando ai laureandi come ci si documenta e come si selezionano e usano efficacemente le diverse risorse, incluse le numerose banche dati che mettiamo a disposizione; e offriamo esperienze diversificate, quali i laboratori di scrittura di voci dell’enciclopedia libera Wikipedia, o cicli di seminari e iniziative, anche per la promozione della scienza aperta. Alcune delle nostre iniziative sono state messe in crisi dalla pandemia, ma siamo pronti a ripartire. A chi voglia intraprendere la professione bibliotecaria consiglierei di scegliere un adeguato percorso formativo e poi di partire con un’esperienza iniziale di tirocinio, volontariato o servizio civile, per annusare l’aria. C’è sicuramente bisogno di braccia e menti giovani…”
-Il 2021 ha progetti in serbo per il Polo Universitario di Novoli che ci vuole anticipare?
“Direi che la pandemia ci ha spinti a concentrarci sugli studenti, su diversi fronti, che in questo momento rappresentano la nostra priorità: allargare l’offerta di manuali e documentazione on line per la didattica, per ottenere un accesso facilitato e allargato, e garantire agli studenti risparmi nei costi legati all’acquisto dei libri di testo; trasformare e spostare la nostra offerta formativa da in presenza a elearning, in modo che tutti possano fruire dei corsi con riconoscimento di crediti. Ogni studente può poi contare su appuntamenti personalizzati, con la possibilità di venir seguito per la ricerca durante la tesi. Siamo consapevoli che in questo momento la biblioteca rappresenta un’importantissima àncora di normalità dove poter continuare una semplicità di vita, studiando in mezzo ad altri, con tutte le garanzie di sicurezza.“
Firenze, 22 gennaio 2021